La “Fontana delle ore” di Sandro Lorenzin
Abbellisce via Stella
La “Fontana delle ore” di Sandro Lorenzini è composta da 24 totem dove sono raffigurati simboli che si collegano alla storia di Loano. Da ogni totem esce uno zampillo d’acqua che inizia a scorrere con lo scadere dell’ora. A mezzogiorno, a mezzanotte zampillano tutte insieme. Dodici colonne fatte di moduli diversi e simili di coni e di sfere in pietra e in ceramica, di tanti colori, di altezze diverse, in un gruppo vivace e felice dentro la vasca dell’acqua. In cima ad ognuna c’è un segno, un simbolo d’oro, il tesoro che riempie un pezzetto di tempo (il sole, la luna, una stella, un pesce, una gallinella, una fiamma, una nuvola, un uovo, un fiore, un cuore, un vaso, la mano di un uomo).
Sandro Lorenzini, nasce a Savona nel 1948, terminati gli studi in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, lavora fino al 1975 come scenografo nell’ambito teatrale milanese, e poi si è dedicato a tempo pieno alla ceramica.
Dal 1986 inizia a sperimentare l’installazione di grandi opere di scultura ceramica in spazi architettonici e storici di forte connotazione, lavorando su specifiche impostazioni tematiche (1986 “Percorsi” Savona-Italia, 1991 “La Casa di Asterione” Padova-Italia, 1996 “La Casa del Re” Caserta-Italia, 1999 “Dal Disperato al Sublime” Faenza-Italia, 2000 “Lo Spazio Ritrovato” Roccavignale-Italia). Dall’inizio degli anni novanta suoi importanti lavori vengono acquistati da importanti musei in tutto il mondo, tra cui spiccano i musei di Mino, di Shigaraki, di Seto e di Gifu in Giappone. Nei primi mesi del 2007 realizza per il Parco del Museo di Shigaraki una prestigiosa scultura in gres di grande dimensione (quattro metri di altezza).
La “Fontana delle ore” di Sandro Lorenzini è composta da 24 totem dove sono raffigurati simboli che si collegano alla storia di Loano. Da ogni totem esce uno zampillo d’acqua che inizia a scorrere con lo scadere dell’ora. A mezzogiorno, a mezzanotte zampillano tutte insieme. Dodici colonne fatte di moduli diversi e simili di coni e di sfere in pietra e in ceramica, di tanti colori, di altezze diverse, in un gruppo vivace e felice dentro la vasca dell’acqua. In cima ad ognuna c’è un segno, un simbolo d’oro, il tesoro che riempie un pezzetto di tempo (il sole, la luna, una stella, un pesce, una gallinella, una fiamma, una nuvola, un uovo, un fiore, un cuore, un vaso, la mano di un uomo).
Sandro Lorenzini, nasce a Savona nel 1948, terminati gli studi in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, lavora fino al 1975 come scenografo nell’ambito teatrale milanese, e poi si è dedicato a tempo pieno alla ceramica.
Dal 1986 inizia a sperimentare l’installazione di grandi opere di scultura ceramica in spazi architettonici e storici di forte connotazione, lavorando su specifiche impostazioni tematiche (1986 “Percorsi” Savona-Italia, 1991 “La Casa di Asterione” Padova-Italia, 1996 “La Casa del Re” Caserta-Italia, 1999 “Dal Disperato al Sublime” Faenza-Italia, 2000 “Lo Spazio Ritrovato” Roccavignale-Italia). Dall’inizio degli anni novanta suoi importanti lavori vengono acquistati da importanti musei in tutto il mondo, tra cui spiccano i musei di Mino, di Shigaraki, di Seto e di Gifu in Giappone. Nei primi mesi del 2007 realizza per il Parco del Museo di Shigaraki una prestigiosa scultura in gres di grande dimensione (quattro metri di altezza).
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